• 30 OTT 17
    • 0
    “Strategie dietetiche per la prevenzione e il trattamento dell’obesità”. Differenza tra cibo e prodotti alimentari.

    “Strategie dietetiche per la prevenzione e il trattamento dell’obesità”. Differenza tra cibo e prodotti alimentari.

    Le cattive abitudini le costruiamo con gli anni, e non basta il tempo per cambiarle. La necessità e la volontà, catalizzano il cambiamento. L. ALLEGRETTI

    Non pretendendo di formulare dietoterapie occasionali, ma semplicemente di educare e rendere consapevole la persona interessata con delle chiavi di lettura su uno degli aspetti nutrizionali quotidiani, consiglio vivamente di valutare e riflettere su quanto segue:
    Il ruolo dell’acqua biologica negli alimenti per il controllo della sazietà e del peso corporeo.
    Inizio con una riflessione sugli alimenti che ogni giorno mangiamo. C’è differenza tra cibo e prodotto alimentare.
    Il cibo è ciò che la natura offre senza alcuna manipolazione. Il prodotto alimentare è il risultato della tecnologia e manipolazione industriale del cibo naturale.

    Esempio: il miele è un cibo naturale, i cereali, i legumi, le frutta e verdura…sono cibi naturali. I prodotti alimentari sono: i biscotti, i prodotti da forno, salumi, formaggi…alimenti con additivi chimici, con sodio e glucosio “nascosto”, con acido palmitico e altre molecole finalizzate a modificare le loro proprietà organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza…).

    Noi mangiamo sempre più prodotti alimentari e sempre meno cibo. Questa modifica incide in modo netto sulla nostra salute metabolica e sul nostro peso corporeo. I prodotti alimentari in commercio sono “costruiti” per stimolare la loro vendita attraverso una creazione artificiale di appetibilità. In particolare gli alimenti diretti all’infanzia.

    L’appetibilità è il contrario della sazietà

    Più un alimento è appetibile e più è bassa la sua sazietà. Cioè i prodotti alimentari con le loro lunghe etichette ”spingono “ ad essere mangiati. Occorre avere la consapevolezza che la tecnologia alimentare riduce il contenuto di acqua nei prodotti alimentari. Anche questa modifica incide sul peso corporeo e sulla sazietà.
    Il risultato, gli effetti di questo scenario?
    Si finisce per mangiare dosi eccessive di alimenti, senza provare sazietà. Mangiare dosi sempre più grandi in peso e volume dei prodotti alimentari, prima di avvertire il senso della sazietà porta al sovrappeso ed obesità.
    Insomma, i nostri cinque sensi vengono scientificamente manipolati per non avere sazietà e per aumentare il consumo alimentare giornaliero.
    Ragioniamo.

    ACQUA e OBESITA’
    Valutiamo il valore nutrizionale degli alimenti in base al contenuto in proteine, carboidrati, lipidi, minerali, vitamine…e sottovalutiamo invece il contenuto di acqua in ogni alimento.
    Invece l’acqua biologica contenuta negli alimenti ha un ruolo primario nel determinare il senso della sazietà in ogni pasto. Più un pasto è ricco di acqua biologica e più si riesce a ridurre l’apporto energetico, a controllare il peso corporeo.
    Un alimento più è ricco in acqua e più crea sazietà.
    Il cibo naturale contiene più acqua del prodotto alimentare.
    Il contenuto di acqua negli alimenti è un parametro di primaria importanza nella determinazione della sazietà.
    Quindi il cibo naturale contiene più acqua del prodotto alimentare.
    Gli alimenti vegetali crudi hanno un’elevata quantità di acqua al loro interno. I cereali integrali, i legumi tenuti in ammollo prima della loro cottura recuperano il loro elevato quantitativo di acqua. Verdura e frutta contengono dosi generose di acqua biologica, acqua unita alle componenti vegetali. Gli alimenti animali (carne rossa e bianca, salumi, formaggi…contengono minori dosi di acqua. Quindi saziano meno.
    I prodotti alimentari in commercio devono restare in commercio per un periodo lungo. Per ottenere una lunga conservazione in commercio, un prodotto alimentare deve avere un basso contenuto di acqua. Cioè un alimento dura più a lungo, può essere conservato più a lungo, se ha un volume basso di acqua. Quindi la tecnologia alimentare ha sviluppato metodi industriali per eliminare la maggiore quantità di acqua al fine di garantire la permanenza dell’alimento in commercio più a lungo, prima della sua scadenza.
    La riduzione dell’acqua nell’alimento stimola l’appetibilità e riduce la sazietà. La riduzione dell’acqua nei prodotti alimentari è funzionale all’industria e al commercio alimentare, ma non è favorevole alla nostra salute umana.
    Si finisce per mangiare porzioni elevate di alimenti animali prima di sentirsi sazi. Chi è vorace e mangia alimenti con basso livello di acqua e di capacità di stimolare la sazietà, finisce per ingerire dosi elevate di acidi grassi saturi, colesterolo, eccesso di energia… con il risultato di accumulare grasso corporeo. Ho desiderato soffermarmi su questo aspetto perché è un fatto di cronaca alimentare giornaliera sottovalutato: ridurre l’acqua negli alimenti spinge a mangiare di più e ad ingrassare.

    CONOSCERE PER CAMBIARE: QUESTIONE DI ABITUDINI QUOTIDIANE.

     
    1 – occorre scegliere cibo naturale e ridurre i prodotti alimentari manipolati.
    Esempio: i cereali integrali non ridotti a farina, i legumi, messi in ammollo prima del loro consumo, possiedono un netto volume di acqua biologica e determinano un maggiore senso di sazietà rispetto alla pasta asciutta ed apportano dosi minore di carboidrati glicemici. Inoltre i cereali integrali e i legumi (lenticchie, ceci, fagioli…) triplicano il loro volume con la cottura in acqua.
    50 g di lenticchie crude diventano 150 g cotte.
    50 g di farro crudo diventa 150 g cotto.
    Creano un appagante senso di sazietà, perché ricchi in acqua biologica.
    2 – iniziare ogni pasto con una porzione di verdura cruda mista fresca di stagione crea un netto senso di sazietà che limita l’apporto energetico del pasto; la verdura ha un alto contenuto di acqua al suo interno e quindi ha un elevato senso di sazietà che frena il successivo consumo di alimenti nel pasto.
    Consiglio di ridurre le verdure in piccole porzioni per favorire la loro digestione gastrica, cioè per ridurre la loro permanenza all’interno dello stomaco.
    3 – occorre rivalutare le preparazioni gastronomiche tipiche di ogni regione italiana, caratterizzate da alimenti cotti in acqua, come ZUPPE, MINESTRE, MINESTRONE, PASSATO di VERDURE perché sono alimenti liquidi caldi, ricchi di acqua.
    Verdura cotta calda alla fine del pasto, in particolare a cena!
    Mangiare questi piatti crea una gratificante sensazione di sazietà. Nel nostro cervello esiste un centro nervoso, capace di controllare il nostro introito di cibo. Si chiama ipotalamo, dove è attivo il centro della sazietà che viene stimolato dal volume di acqua biologica presente negli alimenti.
    Quindi, dobbiamo tener presente che la sazietà è generata dal contenuto di acqua presente “DENTRO” gli alimenti. Non è l’acqua libera a generare sazietà.

    CONCLUSIONI
    Occorre realizzare una alimentazione giornaliera con alimenti con alto contenuto in acqua biologica, per stimolare il senso della sazietà e controllare così l’apporto energetico giornaliero. L’acqua biologica contenuta negli alimenti non fornisce alcun energia, ma svolge un ruolo primario nello sviluppare la sazietà, cioè la stimolazione di terminare l’alimentazione. L’appetibilità indotta dalla tecnologia industriale per ottenere i prodotti alimentari in commercio finisce per aumentare il nostro consumo alimentare, introdurre maggiore apporto energetico, grassi con il risultato di accumulare grasso.

     

    Luciano ALLEGRETTI, Direttore Scientifico Centro Iperbarico NIKE srl – Lecce

     

    Barbara J. Rolls ”Dietary strategies for the prevention and treatment of obesity”. Proceedings of The Nutrition Society 

    Leave a reply →